Il Tigullio a rischio, causa sovraffollamento

(A. Cacciola Donati – Onda International, 10/07/18) – Mentre a Rapallo recentemente sono stati superati i 100.000 transiti di veicoli in un solo giorno, Santa Margherita Ligure prevede limitare l’entrata al centro cittadino a 15 autobus giornalieri. A Sestri Levante avanza la proposta del numero chiuso per l’accesso dei turisti alla Baia del Silenzio e, ovunque sulla costa, gli abitanti vivono il sovraffollamento come un’invasione del proprio spazio quotidiano. Code ovunque, tempi di spostamento che si allungano inesorabilmente e conseguente nervosismo. Voglia di respirare, di passeggiare tranquillamente e magari di scambiare due chiacchiere.

Credo che il fenomeno dell’affollamento in riviera non sia altro che il preludio a un collasso ben più generale del turismo locale se le autorità non sapranno intervenire. Anche se i problemi sono conosciuti da tempo, non sono mai stati affrontati a livello comprensoriale, per tutto il Tigullio. Quasi sempre ogni comune è intervenuto nel suo piccolo “orticello”, per conto proprio, perdendo così l’indispensabile sguardo d’insieme su di un territorio, in fin dei conti, molto piccolo rispetto a tante mete turistiche di successo.

Da quello che posso comprendere dalle esperienze turistiche all’estero direi che il Tigullio abbisogna di un piano turistico, almeno quinquennale, nel quale si decida quale linea e strategia seguire nel mercato turistico internazionale. Senza entrare in dettagli, che abbisognerebbero di uno studio approfondito, a livello preliminare, occorrerebbe stabilire quale direzione seguire: verso un turismo di medio-alto livello oppure massificato. E in base a questa risoluzione pianificare e implementare i necessari interventi. Anche se, la conformazione del territorio già suggerisce la direzione opportuna, occorre agire in modo coordinato tra tutte le istituzioni e organizzazioni presenti.

Nonostante possa sembrare utopico non bisogna dimenticare che è necessario. Una destinazione turistica deve essere identificabile, deve offrire un’esperienza unica a coloro che vi soggiornano. Mentre, invece, accogliamo i turisti nel caos, costretti a sopportarci gli uni con gli altri. Per un visitante insoddisfatto si possono perdere decine di possibili ospiti; spesso il turista disilluso è la testimonianza, duratura nel tempo, del declino di una destinazione turistica.