La Valle di Cichero e la pria scrita

(E.Folli – Il Secolo XIX, 17/10/19) – Dalla Val Cichero, meraviglioso territorio sotto al Monte Ramaceto, trasversale tra Fontanabuona e Valle Sturla, all’America, con un legame fatto da antiche migrazioni e da un masso che, se gli studiosi confermeranno le impressioni, potrebbe essere una scoperta archeologica senza eguali in Europa. Ecco la storia che si va concretizzando, in questi giorni, nel Comune di San Colombano Certenoli.

Il masso è la “pria scrita” che i “vecchi” della Val Cichero hanno sempre saputo esistere ma che non era mai stata conosciuta al di fuori della zona, né ovviamente studiata, e che era ormai irraggiungibile, perché tutto il territorio, con la contrazione della pastorizia era coperto di rovi.

«Di questa pietra coperta di “scritte incomprensibili” mi aveva parlato, nel 1953, l’ingegner Giovanni Battista Casella – ricorda Renato Lagomarsino, responsabile del Lascito Cuneo di Calvari e della Sezione Tigullia dell’Istituto di Studi Liguri – ma non lo avevamo mai localizzato».
La folgorazione avviene il 14 ottobre 2017, quando allo stesso Lagomarsino ne parla, di nuovo, il giovane allevatore Alessio Casella. Questa volta, scatta la mobilitazione: si coinvolgono il Comune di San Colombano e la gente del posto, che aiuta a cercare e ripulire l’area.

Che ipotesi si possono fare, oggi, su quel masso? Secondo l’epigrafista Giovanni Mennella, «ricorrono le lettere AVI. Si potrebbero ricondurre ad una divinità celtica romanizzata, Jupiter Avicantus, una divinità protettrice delle fonti. In effetti, in quel punto, doveva proprio essercene una». Un rivo che scorre c’è sicuramente.
«Lungo il rivo, abbiamo trovato frammenti di pietra, che, a loro volta, presentano delle lettere – spiega Mennella – Questo altare, se tale era, potrebbe avere perso dei pezzi durante lo spostamento, eseguito dai sostenitori della religione cristiana che ne volevano impedire un ulteriore uso».

Si può anche ipotizzare che quelli che ricorrono sono numeri: le donazioni lasciate alla divinità? Gli orari di apparizioni? Gli studiosi sono al lavoro. Intanto, bisogna fugare il dubbio che tutti quei segni siano di origine naturale.

Adesso, il lavoro è facilitato, grazie all’interessamento dell’associazione “Liguri nel Mondo”, che, dalla propria sede di New York, dopo una visita sul posto dell’allora presidente, Simone Galotti, ha fatto pervenire settemila dollari, con i quali sono state completate le operazioni di pulizia del percorso, ora accessibile e pure segnato, e si potrà, forse, lavorare ancora sui dintorni.

Sabato 19 ottobre, sarà sul posto Vivian Cardia, esponente di spicco della comunità ligure d’Oltreoceano, principale artefice di quella donazione, elargita in memoria della madre, Elsie Garaventa, già titolare del mitico ristorante “Beatrice Inn” di New York. Elsie era omonima di Dolly Garaventa, madre di Frank Sinatra, e come lei originaria di Rossi, frazione di Lumarzo, sempre Fontanabuona.

E.Folli – Il Secolo XIX, Val Cichero, la “pria scrita” è oggetto di studi